Paco Morales, appena venuto alla luce, è diventato uno dei massimi referenti dell’alta cucina creativa a Madrid. Il suo spirito e il suo talento romperanno schemi. Il suo stile non ha paragone nella capitale: culinaria d’autore radicalmente minimalista. Con Josean Martínez Alija, del Guggenheim, con cui ha lavorato, e con Andoni Luis Aduriz, di Mugaritz, dove ha passato un lungo processo di formazione, è uno dei più genuini rappresentanti di questa tendenza, che è rimasta personificata in pochissimi chef.
Il miglior esempio del suo operato lo abbiamo nell’ostrica alla piastra, appena scottata, pochi istanti, da un solo lato, che viene offerta gelificata e tiepida, carnosa e con tutti i suoi succhi, esultante di oceanità, disposta su dei chicchi di riso venere soffiato, che apportano bellezza e un contrappunto tattile al frutto di mare. Totale squisitezza, totale naturalezza, totale denaturazione e pienezza gastronomica. È tutta una sfida far sì che così pochi elementi offrano un universo tanto esuberante.