Pera, pomodoro candito, Ggrancevola e gambero rosso con succo e gelato di mela verde

Pera, Tomate Confitado, Centolla y Gamba Roja con Jugo y Helado de Manzana verde
Martín Berasategui
Cuisinier: Martín Berasategui
Pays: Espagna
Localité: 20160 Lasarte (Guipúzcoa)
Adresse: Loidi, 4
(+34) 943366471

C’è chi non dà credito alla capacità creativa attuale di Martín Berasategui, a cui molti considerano un articolatore di idee altrui riformate da una prospettiva molto personale e portate ad un virtuosismo inaudito, proprio di uno dei due o tre cuochi più perfetti del mondo. Chiaro che c’è molto di vero in questa lettura, ma mancano sfumature per precisare il corpo intero dell’opera di Martín. E in suo onore si deve mettere in rilievo l’elenco di creazioni del 2004, impregnate di una fantasia e di una vivacità che la sua culinaria non aveva mai avuto prima. Accurato il cagliato del parmigiano con mela e succo di pomodoro verde. In una linea simile di freschezza, leggerezza, purezza palatale, essenzialità e di contrappunti sapidi i germogli di soia e ostrica con caffè, curry e pepe. Su un piano più rustico, l’uovo di fattoria cotto a bassa temperatura con pancetta arrosto, sugo soave di ceci e pane all’aglio e timo: intelligente stufato del terzo millennio. Il panino di cappesante ed erbe con infuso di grancevola e insalata cruda di carciofi y sedano-rapa costituisce una testimonianza chiaroveggente degli spazi e dei tempi, senza perdere la sincronizzazione dei componenti. Quando mai nella sua carriera si mostrò tanto libertino Berasategui, come per disporre un foie gras arrosto con tocchi così vistosi e ingegnosi come quelli che forniscono la menta e il tè verde in una cagliata liquida? Il branzino arrosto con crema di alghe, castagne allo zenzero e latte al limone verde ratificano l’esuberanza di fattori e sfumature. Virtuosissima e audace la pappagorgia con crema di ananas e zafferano e soffritto di mela e uva passa al sugo d’uva verde. E assolutamente da arcangelo l’infuso di mela verde con gelato di mela verde, txangurro, dadi di pera, pomodoro candito... un dessert convertito in celestiale antipasto che raggiunge lo zenit riproducendo sapori familiari. E non termina qui la sfilza di nuove proposte di uno chef che si è convertito in un fanatico della ricerca culinaria, della fantasia e delle nuove tendenze.



La Recette



Infuso di mela verde
Ingredienti

  • Succo di 1 limone
  • Succo di 5 mele verdi

Elaborazione

Mischiare e collocare nel congelatore. Quando sia mezzo congelato, cioè quando le impurità della mela verde si siano congelate, ma il liquido sia ancora fluido, colare attraverso un panno in modo che si filtri solo il liquido totalmente puro e si separino le impurità.

Insalata
Ingredienti

1 cc di pera Conference tagliata a dadi (3 mm)
5 dadi (3 mm) di pomodoro candito
1 gamberetto cotto pelato con testa6 dadi (5 mm) di avocado
10 g di grancevola sminuzzata

Elaborazione

In un piatto cupo, collocare sul fondo il pomodoro candito, quindi sopra la cucchiaiata di pera con l’avocado e di lato, appoggiato all’insalata, il gamberetto pelato con la testa separata e la grancevola sminuzzata.

Sorbetto di mela verde
Ingredienti

  • 850 g di succo di mela verde (senza la parte centrale e senza sbucciare)
  • 675 g di zucchero
  • 150 g di destrosio
  • 590 g d’acqua4 fogli di gelatina preventivamente bagnati in acqua fredda
  • Succo colato di 1 limone giallo

Elaborazione

Mescolare tutti gli ingredienti meno il succo, stiepidire e incorporare la gelatina, rimuovere bene e aggiungere il succo di mela. Colare e collocare nella PacoJet.

Pomodori canditi
Ingredienti

  • Pomodori ben maturi

Elaborazione

Prendere dei pomodori ben maturi e lavarli, togliergli la parte superiore con un coltello da cucina e fargli una croce nella parte posteriore.
Scaldarli in abbondante acqua bollente per 30 secondi, giusto il tempo che permetta di pelarli con facilità, e rinfrescarli in acqua con ghiaccio. Pelarli, dividerli a metà nel senso della lunghezza e togliere i semi e la polpa dall’interno.
Coprire un vassoio con un foglio di carta solforata e spolverare con sale, zucchero, un pizzico di timo e qualche filetto di aglio laminato. Collocare i pomodori e spolverare di nuovo con sale, zucchero, un pizzico di timo e filetti di aglio laminato. Spruzzare ogni pomodoro con un cucchiaino da caffè di olio vergine d’oliva Assut e metterli nel forno 1 ora e 30 minuti a 110 ºC. Trascorso questo tempo, girare i pomodori e lasciarli cuocere per un’altra ora e 30 minuti. Una volta accertatisi che siano ben cotti, collocare questi pomodori in una ciotola coperta d’olio vergine d’oliva. Tappare bene e collocare nella camera frigorifera.

Montaggio del piatto

In un piatto cupo, disporre il pomodoro candito assieme alla pera e all’avocado. Di lato, appoggiato all’insalata, collocare il gamberetto pelato con la testa e 8 germogli di basilico. Al disopra dell’insalata collocare una piccola quenelle del sorbetto; il cameriere servirà mezza caraffa di succo di mela verde ben freddo.



Pear, tomato confit, spider crab and red prawn with green apple juice and ice cream

Pera, Tomate Confitado, Centolla y Gamba Roja con Jugo y Helado de Manzana verde
Martín Berasategui
Cuisinier: Martín Berasategui
Pays: Spain
Localité: 20160 Lasarte (Guipúzcoa)
Adresse: Loidi, 4
(+34) 943366471

There are those who discredit the present creative capacity of Martín Berasategui, considered by many to be an articulator of others’ ideas, restructured from a very personal perspective and taken to unheard-of heights, as befits one of the two or three most complete chefs in the world. There is of course much truth to this view, but there are elements missing before we can characterize Martín’s entire body of work. In his honor, we must highlight his collection of 2004 creations, distinguished by a degree of fantasy and spark his cuisine has never had before. Exquisite is his Parmesan curd with green tomato juice and apple. In a similar vein of freshness, lightness, purity of flavor, essence and taste combinations are the bean sprouts and oyster with coffee, curry and pepper. In a more rustic vein is the fresh country egg at low temperature with roasted bacon, sweet chickpea juice and garlic-thyme bread: an intelligent cocido for the third millennium. The scallop and herb sandwich with spider crab infusion and raw artichoke and turnip-root celery salad constitutes a clairvoyant testimony of time and space without losing sight of the synchronicity of its components. At what point in his career has Berasategui shown such abandon so as to prepare a foie gras roasted with such attractive and talented touches as are given by mint and green tea in a liquid sheep’s milk curd. The roasted sea bass with seaweed, ginger chestnuts and green lemon milk validates the richness of its elements. Wonderful and daring is the pork jowl with pineapple saffron cream and sautéed apples and raisins with white grape juice. And absolutely heavenly is the green apple infusion with green apple ice cream, spider crab, diced pear, tomato confit…a dessert made into a celestial experience, a zenith reached through familiar flavors. And the line of new creations does not end there—this chef has become obsessed with culinary experimentation, fantasy and new principles.



La Recette



Green apple infusion
Ingredients

  • Juice from 1 lemon
  • 5 green apples, liquefied

Method

Mix the ingredients and place in the freezer. When half frozen—that is, when the impurities of the green apple have frozen but the liquid has not—strain through a cloth so that the impurities are separated and you are left with the clean liquid.

Salad
Ingredients

  • 1 c/c “Conference” pear, diced (3mm)
  • 5 dice (3mm) tomato confit 1 cooked prawn, pealed with head on
  • 6 dice (5mm) avocado
  • 10g spider crab meat

Method

In a deep plate, place the tomato confit in the base and top with the spoonful of pear with the avocado. On one side, arrange the pealed prawn so that it leans on the salad with the head apart and add the spider crab meat.

Green apple sorbet
Ingredients

  • 850g green apple juice (cored but not pealed)
  • 675g sugar150g dextrose
  • 590g water4 gelatin sheets, previously soaked in cold water
  • Juice from 1 lemon, strained

Method

Mix all of the ingredients except for the juice. Warm, then incorporate the gelatin, stir well and add the apple juice. Strain and pour into a PacoJet.

Tomato confit
Ingredients

  • Some ripe tomatoes

Method

Wash some ripe tomatoes, remove the cores and with a knife point make a cross on the underside.
Blanch them in plenty of boiling water for 30 seconds, just enough to make them easy to peel, then chill in ice water. Peel them, halve them lengthwise and remove the seeds as well as the interior flesh.
Cover a tray with a sheet of sulfurized paper and sprinkle with salt, sugar, finely chopped thyme and a few thin garlic slices. Arrange the tomatoes and sprinkle again with salt, sugar, finely chopped thyme and thin garlic slices. Drizzle a teaspoon of Assut extra virgin olive oil onto each tomato and place in the oven for 1 hour and 30 min. at 110ºC. Once the time has elapsed, turn the tomatoes over and leave in the oven for 1 hour and 30 min. more. When they have reached the optimal cooking point, place the tomatoes in a bowl covered in virgin olive oil. Cover well and store in the cold-storage room.

Assembly

In a deep dish, arrange the tomato confit with the pear and avocado. On one side and leaning on the salad, place the pealed prawn with its head and 8 basil sprouts. Spoon a small quenelle of sorbet on top of the salad; the waiter will serve a small half jar-full of cold liquefied apple.



Pera, Tomate Confitado, Centolla y Gamba Roja con Jugo y Helado Manzana Verde

Pera, Tomate Confitado, Centolla y Gamba Roja con Jugo y Helado de Manzana verde
Martín Berasategui
Cuisinier: Martín Berasategui
Pays: España
Localité: 20160 Lasarte (Guipúzcoa)
Adresse: Loidi, 4
(+34) 943366471

Hay quien no da crédito a la capacidad creadora actual de Martín Berasategui, al que muchos consideran un articulador de ideas ajenas reformadas desde una perspectiva muy personal y llevadas a un virtuosismo inaudito, propio de uno de los dos o tres cocineros más perfectos del mundo. Claro que hay mucho de verdad en esa lectura, pero faltan matices para precisar el cuerpo entero de la obra de Martín. Y en su honor hay que resaltar el elenco de creaciones de 2.004, impregnadas de una fantasía y chispa que nunca antes tuvo su culinaria. Primoroso el cuajado de parmesano con manzana y jugo de tomate verde. En similar línea de frescor, liviandad, pureza palatal, esencialidad y de contrapuntos sápidos los brotes de soja y ostra con café, curry y pimienta. En un plano más rústico el huevo de caserío a baja temperatura con tocineta asada, jugo meloso de garbanzos y pan de ajo y tomillo: inteligente cocido del tercer milenio. El bocadillo de vieiras y hierbas con infusión de centolla y ensalada cruda de alcachofas y apio-nabo constituye un testimonio clarividente de los espacios y los tiempos sin perder la sincronización de los componentes. Cuándo en su carrera se mostró tan libertino Berasategui como para disponer un foie gras asado con toques tan llamativos y talentosos como los que proporcionan la menta y el té verde en una mamia líquida. La lubina asada con crema de algas, castañas al jengibre y leche de limón verde ratifica la exuberancia de factores y matices. Virtuosísima y audaz la papada con crema de piña al azafrán y salteado de manzana y pasas al jugo de uvas verdes. Y absolutamente arcangélica la infusión de manzana verde con helado de manzana verde, txangurro, dados de pera, tomate confitado… un postre convertido en celestial entrada, que alcanza el cenit reproduciendo sabores familiares. Y no se acaba ahí la retahíla de nuevas propuestas de un chef que se ha convertido en un obseso de la investigación culinaria, de la fantasía y de las nuevas precisiones.



La Recette



 Infusión de manzana verde

Ingredientes

Zumo de 1 limón
Licuado de 5 manzanas verdes

Elaboración

Mezclamos y colocamos en el congelador. Cuando esté medio congelado, es decir, que la impureza de la manzana verde se haya congelado pero el líquido está todavía fluido, colamos a través de un paño de forma que sólo se filtre el líquido totalmente limpio y se separen las impurezas.

Ensalada

Ingredientes

  • 1 c/c de pera Conferencia cortada en dados (3 mm)
  • 5 dados (3 mm) de tomate confitado
  • 1 gamba cocida pelada con cabeza
  • 6 dados (5 mm) de aguacate
  • 10 g de centolla desmigada

Elaboración

En un plato hondo, ponemos el tomate confitado en el fondo, encima la cucharada de pera con el aguacate y en un costadito, apoyada en la ensalada, la gamba pelada con su cabeza aparte y la centolla desmigada.

Sorbete de manzana verde

Ingredientes

850 g zumo de manzana verde (descorazonada y sin pelar)
675 g de azúcar
150 g de dextrosa
590 g de agua4 hojas de gelatina previamente remojadas en agua fría
zumo colado de 1 limón amarillo

Elaboración

Mezclamos todos los ingredientes menos el zumo, templamos e incorporamos la gelatina, removemos bien y añadimos el zumo de manzana. Colamos y metemos en la PacoJet.

Tomates confitados

Ingredientes

  • Tomates bien maduros

Elaboración

Cogemos tomates bien maduros y los lavamos, les quitamos la parte de arriba con una puntilla y les hacemos una cruz en la parte posterior.
Los escaldamos en abundante agua hirviendo durante 30 segundos, justo el tiempo que nos permitirá pelarlos con facilidad, y los refrescamos en agua con hielo. Los pelamos, los cortamos por la mitad a lo largo y extraemos las semillas así como la carne del interior.
Cubrimos una bandeja con una hoja de papel sulfurizado y espolvoreamos con sal, azúcar, puntos de tomillo y algunos filetes de ajo laminado. Colocamos los tomates y volvemos a espolvorear sal, azúcar, puntos de tomillo y filetes de ajo laminado. Rociamos cada tomate con 1 cucharada de café de aceite de oliva virgen Assut y ponemos en el horno 1 h y 30 min a 110º C. Pasado este tiempo, damos la vuelta a los tomates y dejamos 1 h y 30 min más. Una vez comprobado que la cocción sea óptima, colocamos estos tomates en un bol cubiertos de aceite de oliva virgen. Tapamos bien y guardamos en cámara.

Montaje del plato

En un plato hondo, disponemos el tomate confitado junto con la pera y el aguacate. A un lado, apoyada en la ensalada, situamos la gamba pelada con su cabeza y 8 brotes de albahaca. Encima de la ensalada ponemos una quenelle pequeña del sorbete; el camarero servirá media jarrita de licuado de manzana verde bien frío.



Patatas Bravas

Patatas Bravas
Cuisinier: Sergi Arola
Pays: Espagna
Localité: 28010 Madrid
Adresse: Zurbano 31
(+34) 91 308 72 40

Il est certainement impossible de trouver une mangeaille aussi simplette, une tambouille pour crève-la-faim aussi bon marché, un apéritif aussi mesquin. Sa vulgarisation est certainement sans pareil. La seule chose qui lui reste, c’est certainement son charme de taverne et la touche de morbidité qu’il suscite. C’est certainement ce caractère pitoyable qui a poussé Sergi Arola a élaborer un plat évalué 10/10 à partir d’un élément réellement infâme au quotidien et aussi discrédité, voire davantage, que le hamburger.
Il s’agit d’un plat destiné à la postérité, né sous le signe de l’intemporalité. Un plat arrogant qui provoque le convive, lequel en arrive à se demander s’il peut demander de simples pommes de terre dans un restaurant au design de luxe. Un plat qui nous rappelle que la haute cuisine moderne s’inspire des misères, comme cela a toujours été au cours de l’histoire de la gastronomie : faire un mets délicieux à partir de rien. Un plat frit exempt de mauvaises odeurs, qui nourrit l’espoir de voir redorer le blason de la grossière friture espagnole. Un plat aussi ardent que l’ail et le poivre de Cayenne.
Des pommes de terre façonnées, travaillées au vide-pomme, confites à 100 degrés dans de l’huile d’olive, puis frites en vue de créer une double texture : onctueuse à l’intérieur et croquante sur la fine croûte externe. Disposées en file indienne et à la verticale, puis couronnées de deux sauces qui donnent envie d’y tremper du pain : une incendiaire – à base de tomate, ail et piment rouge concentré que l’on a légèrement fait revenir pendant deux heures – et un ailloli, volatile et raffiné.



La Recette



Ingrédients

  • 400 gr de pommes de terre nouvelles
  • 1 l d’huile d’olive 0,4º
  • 1 oeuf
  • 500 gr de tomates en branche mûre
  • 2 gousses d’ail
  • 2 oignons rouges
  • 1 poivron rouge
  • 5 gr de poivre de Cayenne
  • sel et poivre noir

Élaboration



Patatas Bravas

Patatas Bravas
Cuisinier: Sergi Arola
Pays: Espagna
Localité: 28010 Madrid
Adresse: Zurbano 31
(+34) 91 308 72 40

Sicuramente non c’è nessun cibo più semplice. Sicuramente nessuno supera in economia questo scacciafame. Sicuramente è impossibile trovare un aperitivo tanto sbarazzino. Sicuramente la sua volgarizzazione non ha paragone. Sicuramente l’unico che gli rimane è l’incanto della bettola e la morbosità che risveglia. Questa rozzezza è ciò che ha saputo incitare Sergi Arola a fare un piatto 10 di un qualcosa che nella vita quotidiana risulta veramente ordinario ed è screditato quanto o più di un hamburger.
Un piatto per la posterità, che nasce sotto il segno della intemporalità. Un piatto arrogante che provoca il commensale, che si deve prospettare se può ordinare delle patate lesse in un ristorante di lusso e design. Un piatto che ci ricorda che l’alta cucina moderna si ispira nella miseria, come sempre è avvenuto nella storia della gastronomia, per fare del niente una vivanda. Una frittura priva di cattivi odori, che fa sperare che il fritto nazionale abbia rimedio. Un piatto piccante come l’aglio e il peperoncino di Cayenna.
Patate tornite, tolte con un vuotamele. Candite a 100 gradi e immerse in olio d’oliva. Posteriormente fritte per creare due consistenze diverse: burrose dentro e con una fine crosta croccante fuori. Disposte in fila indiana e in piedi. E coronate da due salse da inzupparci il pane: una incendiaria – un soffritto di pomodoro, aglio e peperoncino rosso fatto restringere durante due ore – e l’altra passata per la volatilità e la raffinatezza, un aglio-e-olio.



La Recette



Ingredienti

  • 400 gr di patate novelle
  • 1 l di olio d’oliva 0,4º
  • 1 uovo
  • 500 gr di pomodori in ramo maturi
  • 2 spicchi d’aglio
  • 2 cipolle rosse
  • 1 peperone rosso
  • 5 gr di peperoncino di cayenna
  • sale e pepe nero

Elaborazione



Patatas Bravas

Patatas Bravas
Cuisinier: Sergi Arola
Pays: Spain
Localité: 28010 Madrid
Adresse: Zurbano 31
(+34) 91 308 72 40

Grub just doesn’t come any plainer than this little heap of fried potatoes dressed up in a spicy tomato sauce. It’s unbeatable price-wise too. And you’ll never find anything raunchier. It’s as common as could be. And surely the only appeal it has left is its low-dive aura and its seditious allure. It must be that shabby reputation that provoked Sergi Arola into making a top-notch dish out of what is usually the most unappetising of appetisers, as much maligned or more so than the hamburger.
A dish for posterity, this creation from atemporal realms. An arrogant dish that challenges the diner, who is left wondering whether one can ask for a serving of plain old spuds in a de-luxe designer restaurant. A dish that reminds us that our modern haute cuisine draws its inspiration from the lowest of the low, as has always been the case in the history of gastronomy, fashioning a tempting morsel out of nothing. A fried dish free of dubious odours, kindling a spark of hope that the Spanish fry-up may not be entirely beyond redemption. A dish that is fierce like garlic and cayenne.
Neatly cut potatoes, shaped with an apple corer. After deep-steeping at 100 degrees in olive oil, they are fried to create two textures: buttery inside and with a fine crisp coat outside. All arranged standing up in single file. And crowned with two sauces for dunking with bread: one a fiery sauce (fried tomato, garlic and chilli, concentrated for two hours), and the other leaning towards volatility and refinement – an alioli (garlic mayonnaise).



La Recette



Ingredients

  • 400 gr new potatoes
  • 1 l olive oil 0.4º
  • 1 egg
  • 500 gr ripe tomatoes on the vine
  • 2 garlic cloves
  • 2 red onions
  • 1 red pepper
  • 5 gr cayenne pepper
  • salt and black pepper

Method

Cut the potato with a pineapple corer. Empty the potato with a scooper smaller than the diameter of the potato, then submerge in oil and simmer at 60ºC for 1 hour. Finally, drain the oil.



Patatas Bravas

Patatas Bravas
Cuisinier: Sergi Arola
Pays: España
Localité: 28010 Madrid
Adresse: Zurbano 31
(+34) 91 308 72 40

Seguramente no existe un condumio más simplón. Seguramente nadie supere a este matahambrunas en barato. Seguramente es imposible hallar un aperitivo tan canalla. Seguramente su vulgarización no tiene parangón. Seguramente lo único que le queda es el encanto tabernario, y el morbo que despierta. Esa cutrez es lo que ha debido incitar a Sergi Arola a hacer un plato 10 de algo que en el día a día resulta verdaderamente infame y está tan desacreditado, o más, que la hamburguesa.
Un plato para la posteridad, que nace bajo el signo de la intemporalidad. Un plato arrogante que provoca al comensal, que tiene que plantearse si puede pedir unas patatas viudas en un restaurante de lujo y diseño. Un plato que nos recuerda que la alta cocina moderna se inspira en las miserias, como siempre ocurrió en la historia gastronómica, para hacer de nada un manjar. Un plato de fritura limpio de malos olores, que nos abre la esperanza a que la fritanga nacional tenga remedio. Un plato ardiente como el ajo y la Cayena.
Patatas torneadas, sacadas con un limpiacorazones de manzana. Confitadas a 100 grados sumergidas en aceite de oliva. Posteriormente fritas para crear dos texturas: mantecosas por dentro y con fina costra crujiente por fuera. Dispuestas en fila india y de pie. Y coronadas por dos salsas de coge pan y moja, una incendiaria – un sofrito de tomate, ajo y guindilla concentrado durante dos horas – y otra pasada por la volatilidad y el refinamiento, un all i oli.



La Recette



Ingredientes

  • 400 gr de patata nueva
  • 1l de aceite de oliva 0´4º
  • 1 huevo
  • 500 gr de tomate rama maduro
  • 2 dientes de ajo
  • 2 unid de cebolla roja
  • 1 unid de pimiento rojo
  • 5 gr de cayena
  • sal y pimienta negra

Elaboración

Cortamos la patata con un saca-corazones de piña, vaciamos la patata con un saca-bolas inferior al diámetro de la patata, sumergimos y confitamos en el aceite a una temperatura de 60ºC durante una hora, escurrimos del aceite.
Para la salsa de tomate, salteamos el diente de ajo y la cebolla, incorporamos el tomate cortado, de forma indiferente, lo dejamos cocer durante 3 horas a fuego lento, cayena y pasamos por un pasa-purés, lo ponemos a punto de sal y pimienta negra, introducimos en un biberón.
Por otro lado emulsionamos la yema de huevo triturando el diente de ajo previamente escaldado y montamos con aceite de manera tradicional.
Colocamos la patata en la parte inferior introducimos la salsa de tomate picante, en la parte superior el all-i-oli que gratinaremos en una salamandra.



Gamba rouge de Denia à la poudre de charbon végétal, nappage translucide et germes de soja

Gamba Roja de Denia al Polvo de Carbón Vegetal, Americana Traslúcida y Brotes de
Quique Dacosta Restaurante
Cuisinier: Quique Dacosta
Pays: Espagna
Localité: 03700 Dénia (Alicante)
Adresse: Las Marinas, km. 3
(+34) 965784179

Quique Dacosta est en train de conquérir l’Olympe des toques blanches. S’il y parvient, c’est parce qu’il a su concevoir une gastronomie qui lui est propre, une gastronomie d’un goût nouveau, en accord avec la philosophie qui a permis à la cuisine espagnole de se situer intellectuellement au premier rang mondial. Ses recettes, qui transmettent des expériences de jeunesse, brillent par leur naturel --une valeur absolue-- ainsi que par leur légèreté. Elles ont le grand mérite d’intégrer des contrastes de saveurs magiques. Sa cuisine est faite de propositions de plus en plus essentielles qui permettent de situer deux protagonistes incontournables sur un même pied : le produit 10/10 et la valeur ajoutée hors pair des traitements et condiments. Toujours conçue selon une perspective artistique, s’inspirant à merveille tant de l’éloignement que de la proximité, son œuvre peut être qualifiée de haute cuisine d’auteur valencienne d’avant-garde. Il n’existe aucun produit de son terroir d’Alicante qui ne lui ait inspiré de nouveaux horizons. Parmi les innombrables exemples, nous citerons le meilleur : la gamba de Denia, le délice de son village par excellence. S’il l’a proposée cuite durant de longues années, faisant des recherches constantes sur le plan du volume, de la fraîcheur et des techniques de cuisson pour finalement en faire la meilleure d’Espagne, aujourd’hui, il réalise l’un de ses grands rêves grâce à une recette qui comble ses aspirations créatives : un plat aussi bon que la gamba cuite avec une touche de génie. Une excuse pour savourer deux visions d’un même fruit de mer. Une recette qui allie le cru et le chaud, altérant la texture et adoucissant la saveur de la gamba. Une recette qui débouche sur un consommé qui affirme et recrée sa profondeur marine. Une recette qui propose une poudre de charbon noirci au riz et au thé, évoquant le grill et ornant le fruit de mer avec élégance. Une recette qui propose une garniture végétale, le germe de soja, qui, à l’instar des nouilles, vient embellir, rafraîchir et ajouter une note de complexité au plat. Une recette qui fait preuve d’une grande esthétique artistique, assurant la sauvegarde des jus de la tête tout en montrant la délicatesse de la chair mise à nu.



La Recette



Nappage translucide
Ingrédients

  • 70 g de jeunes oignons
  • 50 g de carottes
  • 100 g de blanc de poireaux
  • 5 g de piment aigre-doux de la Vera
  • 25 g de cognac
  • 200 g de tomates poire mûres
  • 2 g d’ail de Las Pedroñeras
  • ¼ de piment de Cayenne
  • 5 l d’eau
  • 15 g de sel
  • 50 g d’huile d’olive douce
  • 100 g de riz Senia
  • 4 feuilles d’estragon frais
  • 10 feuilles de cerfeuil
  • 5 graines de fenouil concassées
  • 1 kg de galères blanches
  • 4 têtes de homard sauvage
  • 500 g de têtes de gambas rouges

Élaboration

Détailler les légumes de manière régulière (en dés de 2 cm de côté), afin de bien contrôler le pochage.

Dans une casserole, à feu doux, dorer légèrement l’ail avec l’huile d’olive, puis retirer la gousse et ajouter tous les légumes excepté la tomate. Bien colorer avant d’ajouter la tomate mûre, qui sera pochée jusqu’à ce qu’elle perde toute son eau.
Après avoir ajouté et évaporé le cognac, incorporer les crustacés, bien mélanger pendant 5 minutes, puis couvrir le tout d’eau. Intégrer le riz en pluie, que l’on maintiendra pendant deux heures à 90ºC, de sorte que tous les ingrédients exhalent leurs propriétés et que le riz dégage les solides solubles chargés de donner de l’onctuosité au bouillon. Pendant les 3 dernières minutes, infuser les feuilles de cerfeuil et d’estragon ainsi que les graines de fenouil concassées.
Au bout de deux heures, filtrer fin, éclaircir (méthode traditionnelle), puis saler à point.
Le nappage translucide agit en tant que fil conducteur du plat et constitue le moyen par lequel sera infusée la poudre de charbon végétal, explicitée ci-après.

@. (Pendant les 2 heures de cuisson, une partie de l’eau se sera évaporée. Pour un bon résultat, des 5 litres d’eau introduits en début de recette, il devra rester 3 litres de bouillon)

 

Le soja
Ingrédients

  • 40 germes de soja (haricot mung vert)
  • 4 dents de lion blanches
  • Huile d’olive douce

Élaboration

Juste au moment de la mise sur assiette, 20 secondes avant que la gamba ne sorte du four, faire revenir le soja et les dents de lion dans une poêle antiadhérante chaude et légèrement humectée d’huile pendant trois petites secondes. Transposer sur une assiette avec papier absorbant, puis dans une assiette creuse chaude pour le service. Coucher la gamba sur le soja et la dent de lion, préalablement disposés au centre du récipient.

Cendre en poudre de charbon végétal
Ingrédients

  • 1 kg de son de riz
  • 200 g de thé China Tarry (thé au parfum fumé)

Élaboration

Dans un four conventionnel (résistances plutôt qu’air pulsé) ou de préférence dans un four à bois ou à charbon végétal, bien répandre le son de riz sur des plateaux. L’idée est que le son de riz adopte une couleur totalement noire, sans qu’il ne gagne en amertume. La température devra donc être maintenue à 120º C jusqu’à obtention du ton souhaité. Une fois cet objectif atteint, laisser refroidir et mélanger avec le thé China Tarry (un thé très spécial, ayant un impressionnant arôme de fumée de charbon de vigne, dont nous avons voulu réduire l’intensité, excessive, par le biais du son de riz). Concasser dans un verre américain jusqu’à ce que l’ensemble soit réduit en poudre. Tamiser tout de même, puis réserver dans un doseur à fin treillis (un petit verre en acier, fermé à l’aide d’un fin filet métallique, de manière à faciliter le saupoudrage et à éviter l’évaporation des arômes) jusqu’au moment du service, où nous recouvrirons la gamba rouge de Denia tempérée avec une pluie de poudre.

@. L’idée du plat et de la création de ce nouveau charbon est d’amener la braise à la gamba et non l’inverse. C’est une simple question de délicatesse, car d’une part la gamba est très affectée par la puissance des braises et, d’autre part, la queue ne peut supporter ni la température ni la durée de cuisson tolérées par la tête (en cas de cuisson sur braise conventionnelle, la tête serait crue et la queue, plus fine, serait trop cuite).

La Gamba rouge de Denia
Ingrédients

  • 4 gambas (19/kg) (1 par personne au menu)
  • Huile d’olive douce
  • Sel glace (sel pilé dans un verre américain jusqu’à obtention de la texture du sucre impalpable)

Élaboration

Préchauffer le four à 80ºC avec un taux d’humidité de 15%.
Sur un plateau en acier, placer la gamba subtilement imbibée d’huile d’olive au four pendant 2 minutes, le temps de filtrer la chaleur jusqu’au cœur de la chair et de la tête, mais en veillant à ce qu’elle reste totalement crue.
Au bout des 2 minutes, au sortir du four, sur le plateau même, saupoudrer la gamba de sel glace (point doux), puis de “charbon végétal”. Sécher la base afin d’éviter un excès d’huile, puis disposer sur l’assiette.

@. Sel glace:

Sel fin inspiré du sucre impalpable, que l’on peut faire soi-même, avec le type de sel souhaité. À utiliser pour les élaborations que l’on veut saler sans que l’on ne remarque la touche de sel entre les dents : salades, grillades, crustacés, poissons, etc.

 

DRESSAGE :

On veillera à dresser les élaborations le plus simplement possible, en se limitant presque à laisser les produits s’appuyer sur l’assiette. On procèdera de même ici, en tenant compte du fait que la gamba tend à se placer dans la position détaillée sur la photo.
Si les dressages sont simples, les étapes préalables sont beaucoup plus complexes et recherchées : les points de cuisson, la perfection des températures, le traitement et la qualité des matières premières sont presque une obsession.
Pendant que la gamba est au four, tiédir le nappage translucide à 80ºC, puis faire revenir le soja et la dent de lion pendant 3 secondes comme mentionné précédemment.
Disposer le soja et la dent de lion au centre de l’assiette, que l’on couvrira avec la gamba préalablement saupoudrée au point de sel glace et de charbon végétal. A table, verser le nappage translucide le long de la gamba, de manière à bien absorber la poudre de charbon et à créer l’infusion du thé, qui aromatisera le bouillon et l’ensemble du plat, dégageant une fragrance de braise sans la présence de celle-ci.



Gambero Rosso di Denia alla Cenere di Carbone Vegetale, Giacca Traslucida e Germogli di Soia

Gamba Roja de Denia al Polvo de Carbón Vegetal, Americana Traslúcida y Brotes de
Quique Dacosta Restaurante
Cuisinier: Quique Dacosta
Pays: Espagna
Localité: 03700 Dénia (Alicante)
Adresse: Las Marinas, km. 3
(+34) 965784179

Quique Dacosta sta conquistando l’Olimpo dei Cappelli Bianchi. Vi accede per essere stato capace di concepire una gastronomia propria e con un nuovo gusto, in sintonia con la filosofia che ha collocato la cucina spagnola al vertice intellettuale del mondo. Le sue formule trasmettono ricordi di gioventù in cui la naturalezza appare radiante, come un valore assoluto, assieme alla leggerezza, e con l’immenso merito d'incorporare le contrapposizioni sapide magiche. Coquinaria con proposte ogni volta più essenziali, che riescono ad equiparare i due protagonisti stella: il prodotto 10 con l’eccellente valore aggiunto dei trattamenti e dei condimenti. Sempre visto da una prospettiva artistica, che si sa ispirare alla lontananza e alla prossimità, sino al punto di star facendo un'opera che si può ben definire come alta cucina d’autore valenciana e d’avanguardia. Non c’è prodotto della terra alicantina che non gli abbia ispirato nuovi mondi. Un ulteriore esempio, e forse il migliore, lo troviamo nell’alimento per eccellenza della sua città, il Gambero di Denia. Che se da molti anni viene offerto cotto, cercando volume, freschezza e tecnica di preparazione, sino a convertirlo nel migliore della Spagna, adesso può soddisfare uno dei sogni della sua vita: una formula che colma le proprie aspirazioni creative: ottenere un piatto preparato tanto buono come il gambero cotto e, inoltre, cosparso di genialità. Una scusa per mangiarsi due visioni di uno stesso crostaceo. Questa apporta il crudo e il caldo, col che ne cambia la consistenza e il sapore, più dolce. Apporta un consommé che ratifica e ricrea la profondità marina. Apporta una cenere di carbone annerito di riso e tè, che ricorda la cottura ai ferri e veste con eleganza i frutti di mare. Apporta un contorno vegetale, germi di soia come fedelini, che abbellisce, raffresca e vi aggiunge complessità E apporta un’estetica artistica; preservandone i sughi della testa e mostrandone la delicatezza delle carni nude.



La Recette



Giacca Traslucida
Ingredienti

  • 70 g di cipolle giovani
  • 50 g di carote
  • 100 g di bianco dei porri
  • 5 g di peperoncino agrodolce di La Vera (Spagna)
  • 25 g di cognac
  • 200 g di pomodori maturi
  • 2 g di aglio di Las Pedroñeras (Spagna)
  • ¼ di peperoncino di cayenna
  • 5 l d’acqua
  • 15 g di sale
  • 50 g di olio d’oliva dal sapore soave
  • 100 g di riso della varietà Senia
  • 4 foglie di dragoncello fresco
  • 10 foglie di cerfoglio
  • 5 semi di finocchio pestati
  • 1 kg di mazzancolle bianche
  • 4 teste di astice
  • 500 g di teste di gamberi rossi

Elaborazione

Tritare tutte le verdure in modo regolare (in dadi di 2 cm di lato), per controllare la cottura a fuoco lento.

Dorare leggermente in una pentola l’aglio con l’olio d’oliva. Una volta dorato, togliere lo spicchio d’aglio e aggiungere tutte le verdure meno il pomodoro. Dorare bene e aggiungere il pomodoro maturo, che si lascerà cuocere finché perda tutta l’acqua.
Aggiungere il cognac, farlo evaporare, aggiungere successivamente i crostacei, mescolando bene durante circa 5 minuti, quindi coprire il tutto con l’acqua. Incorporare il riso facendolo cadere a pioggia e mantenere per 2 ore a una temperatura di circa 90 ºC, sufficiente per permettere a tutti gli ingredienti di liberare le loro proprietà e al riso di rilasciare anche i solidi solubili incaricati di dare l’untuosità al brodo. Negli ultimi 3 minuti aggiungere le foglie di cerfoglio e di dragoncello ed i semi pestati di finocchio.
Trascorse le 2 ore, colare attraverso un filtro finissimo, chiarificare (metodo tradizionale) e salare quanto basta.
La giacca traslucida sarà il filo conduttore del piatto e il mezzo in cui s’ingloberà la polvere di carbone vegetale, di cui adesso si spiegherà la preparazione.

@. (Dopo le 2 ore di cottura, parte dell’acqua sarà evaporata. Per la buona riuscita della ricetta devono rimanere 3 litri di brodo dei 5 litri d’acqua versati all’inizio della preparazione.)

 

La Soia
Ingredienti

  • 40 germogli di soia (fagiolo mung)
  • 4 denti di leone bianco
  • Olio d’oliva dal sapore soave

Elaborazione

Giusto nel momento del passaggio, e quando al gambero rimangono 20 secondi di cottura nel forno, soffriggere la soia e il dente di leone in una padella antiaderente calda e leggermente spennellata d’olio per soli tre secondi. Passarla quindi ad un piatto con carta da cucina e da questo a un piatto fondo caldo di portata. Collocare la soia e il dente di leone giusto in mezzo, orizzontalmente, in modo che il gambero vi si adagi sopra.

Cenere di carbone vegetale in polvere
Ingredienti

  • 1 kg di crusca di riso
  • 200 g di tè China Tarry (tè con aroma affumicato)

Elaborazione

In un forno da terra (che riscaldi mediante resistenze e non mediante ventilatore, o nel migliore dei casi un forno a legna o a carbone vegetale) collocare la crusca di riso ben sparsa in vassoi. Cercare di far acquistare alla crusca un colore totalmente nero, senza che diventi amara. Per far ciò, la temperatura dovrà essere di 120 ºC e si dovrà mantenere sino ad ottenere il tono desiderato. Una volta raggiunto, lasciar raffreddare e mescolare con il tè China Tarry (un tè molto speciale, con il contundente aroma del fumo del carbone della vite, di cui si è voluta ridurre l’intensità con la crusca di riso, perché altrimenti sarebbe troppo forte). Pestare in un mortaio sino a ridurre il tutto in polvere. Ciononostante vagliarlo e conservarlo in un dosatore a rete fina (un piccolo barattolo d’acciaio chiuso ad un’estremità con una finissima maglia d’acciaio, per agevolare la fuoriuscita della polvere e la conservazione dell’aroma) sino al momento dell’uso, in cui si cospargerà a pioggia il gambero rosso di Denia tiepido.

@. L’idea del piatto e quella della creazione di questo nuovo carbone è di portare la brace al gambero e non il gambero alla brace. È solo una questione di delicatezza, perché da una parte il gambero soffre molto con la potenza della brace, e dall’altra la coda non sopporta né la temperatura, né il tempo che può invece giungere a sopportare la testa (nella cottura tradizionale alla brace, la testa sarebbe cruda mentre la punta della coda, all’essere più fina, sarebbe stracotta.)

Il Gambero
Ingredienti

  • 4 gamberi (19 al kg) (1 a persona nel menu)
  • Olio d’oliva dal sapore soave
  • Sale fino (sale pestato in un mortaio sino a ridurlo della consistenza dello zucchero a velo)

Elaborazione

Preriscaldare un forno a 80 ºC con un 15% di umidità.
Collocare il gambero leggermente spennellato d’olio d’oliva su un vassoio d’acciaio e introdurlo nel forno per 2 minuti, tempo sufficiente perché il calore filtri sino al centro della carne e la testa ma il gambero rimanga totalmente crudo.
Giusto all’uscita dal forno dopo i 2 minuti, spolverare il gambero sullo stesso vassoio prima con il sale fino (leggermente) e poi con il “carbone vegetale”. Asciugarne la base per evitare un eccesso d’olio e collocare sul piatto.

@. Sale fino:

Sale di consistenza simile allo zucchero a velo. Lo prepariamo noi e si può utilizzare sale di qualsiasi tipo.
Lo impieghiamo per quei preparati in cui si vuole salare senza che il sale si noti tra i denti (ad esempio un’insalata, un arrosto, un crostaceo, un pesce, ecc.).

 

PRESENTAZIONE:

Cerchiamo di presentare tutte le nostre ricette nella forma più semplice possibile, limitandoci quasi a lasciare che gli alimenti poggino sul piatto. Facciamo così anche in questo caso, con la peculiarità che il gambero tende a cadere nella posizione illustrata nella foto.

Le nostre presentazioni sono semplici, mentre i passi preliminari sono molto più complessi e ricercati: i punti di cottura, la perfezione delle temperature, nonché il trattamento e la qualità delle materie prime giungono quasi ad ossessionarci.

Mentre il gambero si riscalda nel forno, stemperare la giacca traslucida a 80 ºC e, come già spiegato, soffriggere per 3 secondi la soia e il dente di leone.

Collocare al centro del piatto la soia e il dente e, su di essi, il gambero già salato con sale fino e spolverato con carbone vegetale. A tavola si verserà la giacca traslucida lungo il gambero in modo che si porti via parte della polvere di carbone e si produca l’infusione del tè, che darà aroma al brodo e al piatto nel complesso, lasciando un aroma di brace senza essere dovuti passare per questa.
 



Gamba Roja de Denia al Polvo de Carbón Vegetal, Americana Traslúcida y Brotes de Soja

Gamba Roja de Denia al Polvo de Carbón Vegetal, Americana Traslúcida y Brotes de
Quique Dacosta Restaurante
Cuisinier: Quique Dacosta
Pays: Spain
Localité: 03700 Dénia (Alicante)
Adresse: Las Marinas, km. 3
(+34) 965784179

Quique Dacosta está conquistando el Olimpo de los Gorros Blancos. Accede por haber sido capaz de concebir una gastronomía propia y de nuevo gusto en sintonía con la filosofía que ha llevado a la culinaria española a situarse a la cabeza intelectual de mundo. Sus fórmulas transmiten vivencias juveniles en las que la naturalidad aparece radiante, como un valor absoluto, también la liviandad y con el inmenso mérito de llevar incorporadas las contraposiciones sápidas mágicas. Coquinaria con propuestas cada vez más esenciales, que logran equiparar dos protagonistas estelares: el producto 10 con el sobresaliente valor añadido de los tratamientos y aderezos. Siempre con el enfoque de una perspectiva artística, que sabe inspirarse en la lejanía y en la proximidad, hasta el punto de estar haciendo una obra que bien podemos definir como alta cocina de autor valenciana y de vanguardia. No existe un producto que ofrezca su tierra alicantina que no le haya inspirado nuevos mundos. Un ejemplo más, y quizás el mejor, lo tengamos en el manjar por excelencia de su pueblo, la Gamba de Denia. Que si desde hace muchos años ofreció cocida, buscando volumen, frescor y técnica de hechura, hasta convertirla en la mejor del país, ahora logra cumplir uno de los sueños de su vida, una fórmula que colma sus aspiraciones creadoras: conseguir un plato elaborado tan bueno como la gamba cocida y, además, sazonado de genialidad. Una escusa para comerse dos visiones de un mismo marisco. Esta aporta el crudo y caliente, con lo que cambias la textura y el sabor, más dulce. Aportan un consomé que ratifica y recrea su profundidad marina. Aportan un polvo de carbón, ennegrecido de arroz y té, que recuerda a la plancha y viste con elegancia el marisco. Aportan una guarnición vegetal, germinado de soja, a la manera de unos fideos, que embellece, refresca y suma complejidad. Y aporta una estética artística; preservando los jugos de su cabeza y mostrando la delicadeza de sus carnes desnudas.



La Recette



Americana Translucida

Ingredients
  • 70g young onions
  • 50g carrots
  • 100g white sections of leeks
  • 5g paprika from La Vera (Spain
  • 25g cognac
  • 200g ripe roma tomatoes
  • 2g garlic from Las Pedroñeras (Spain)
  • ¼ cayenne hot pepper
  • 5l water
  • 15g salt
  • 50g olive oil, mild flavor
  • 100g short-grain rice
  • 4 fresh tarragon leaves
  • 10 chervil leaves
  • 5 fennel seeds, crushed
  • 1kg white mantis shrimp
  • 4 wild lobster heads
  • 500g red prawn heads
Method

Dice all of the vegetables evenly (2cm on a side) to control the poaching.

In a saucepan over low heat, lightly brown the garlic in the olive oil. Once golden, remove the garlic and add all of the vegetables except the tomato. Sauté well until golden brown, then add the tomato and poach until it loses all of its water. Add the cognac and allow to evaporate, then mix in the crustaceans and stir well for about 5 minutes. Pour in the water to cover the mixture. Sprinkle in the rice and leave for 2 hours at 90ºC, enough so that all of the ingredients give off their flavors and the soluble solids in the rice dissolve to thicken the broth. In the last three minutes, infuse with the chervil and tarragon leaves, as well as the crushed fennel seeds.

When the 2 hours have passed, strain through a fine-mesh sieve, clarify (traditional method) and salt to taste.

The translucent blanket is the element that fuses the dish and the medium for infusion of the charred vegetable powder, described below.

@. (During the 2 hours of cooking, part of the water will evaporate. For the desired result of the preparation, there should be 3 liters of stock left from the 5 liters of water initially added.)

The bean sprouts

Ingredients
  • 40 bean sprouts (mungbean)
  • 4 white dandelion buds
  • olive oil, mild flavorli>
Method

Just before serving, and when the prawn needs 20 more seconds in the oven, sauté the sprouts and the dandelion buds in a hot lightly-oiled non stick pan for only three seconds. Drain on a plate with a paper towel, then move to a hot deep dish for serving. Arrange the sprouts and dandelion horizontally in the middle so that the prawn lays on top of them.

Charred vegetable powder Ingredients 1kg rice bran 200g China Tarry tea (with a smoky flavor) Method In a conventional oven (electrically heated rather than convection, or in the best case a wood-fire or charcoal oven), place the rice bran well spread out on trays. The rice bran should take on a completely black color without becoming bitter, so the temperature should be 120ºC; leave in the oven until you obtain this color. Once blackened, allow it to cool, then mix it with the China Tarry tea (a very special tea, with a noticeable vine charcoal smoke fragrance that we have weakened with the rice bran—it would be too strong otherwise). Grind to a powder using a blender. Sift it nevertheless and set aside in a fine mesh shaker (a small steel cup capped with very fine mesh to ease sprinkling but keep aromas in) until serving, at which point you evenly dust the warm Denia red prawn. @. The concept of this dish and the creation of this new charred powder is to bring the grill to the prawn rather than the prawn to the grill. It is merely a question of delicacy—firstly, the prawn endures a lot with the force of the grill, and secondly the tail cannot hold up to the temperature or the time that the head can. (In conventional grilling, the head would be raw and the tail, as a result of being thinner, overcooked.) The Denia red prawn Ingredients 4 prawns (19 per kg) (1 per person in the tasting menu) olive oil, mild flavor icing salt (salt ground in a blender to give it the texture of icing sugar) Method Preheat an oven to 80ºC and 15% humidity. Set the prawn, lightly brushed with olive oil, on a steel tray. Place in the oven for 2 minutes, enough so that the heat is transferred to the center of the meat and head but the prawn remains completely raw. Remove from the oven after the two minutes and immediately, on the same tray, dust the prawn first with the icing salt (lightly salt) and the charred vegetable powder. Dry the underside to remove excess oil and position it on the plate. @. Icing salt: Fine salt, as in icing sugar. We make it ourselves and it can be made from any kind of salt. We use it for those recipes in which we want to salt something without the salt being noticeable to the teeth; it could be for a salad, a roast, a crustacean, a fish, etc. ASSEMBLY: We try to serve all of our dishes in the simplest way possible—we virtually limit ourselves to leaving the ingredients to support themselves on the plate. This is the case here, with the peculiarity that the prawn tends to fall in the position shown in the photo. Our presentations are simple, but in the preparatory steps we are much more complex and recherché: cooking levels, precision in temperature as well as in the treatment and quality of our raw materials are almost an obsession. While the prawns are in the oven, warm the translucent blanket to 80ºC and, as previously described, sauté the bean sprouts and dandelion for 3 seconds. Arrange the sprouts and dandelion in the center of the dish with the prawn on top, once dusted with icing salt and charred vegetable powder. At the table, pour the translucent blanket over the length of the prawn so that it covers a good portion of the charred vegetable powder and produces the tea infusion; this aromatizes the broth and the ensemble, leaving the fragrance of a char grill, without the grill.