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Alberto Viganò
Alberto Viganò
Nazionalita: Italy
Localita: 20136 Milán
Indirizzo: Via Pavia, 8
mapa
(+39) 0258108230
Chiusura:: La domenica e il mese di agosto
Prezzo: 35/60 €
Menu di degustazione: 26, 35 y 50 €


  • Arroz negro
  • Arroz negro
  • Drácula
  • Drácula

La inclusione di questo ristorante così novello in lomejordelagastronomia.com è un’audace posta di futuro. Se lo merita il proprietario, Maurizio Besozzi, un gourmet vocazionale che, dopo molti anni di militanza gastronomica, alla fine del 2003 ha deciso d’intraprendere la propria attività come ristoratore, occupazione che alterna con la professione di consulente fiscale. E se lo merita il cuoco, Alberto Viganò, un bambino prodigio chiamato al firmamento e che il tempo collocherà nel luogo che gli compete. In consonanza con i personaggi. Il progetto è coerente con il nome dello stabilimento ed è molto originale: un bistrot di design, informale, in cui si offre una culinaria innovativa ed eclettica, che si ispira a differenti fonti, e che oggi definiscono l’entusiasmo, la ricerca, la contemporaneità e la generosità; lo sforzo si apprezza persino nelle quantità.
Il commensale può scegliere tra quattro menu: “La Cenetta”, “Io Degusto”, “Io Degusto Vegetariano” e “Foie Gras, Mon Amour”, con il ventaglio di prezzi che figura nella scheda. Si offre persino la possibilità di coniugarlo con vini per circa 10 € in più. Insomma, che mangiare in questo ristorante è un vero affare, dato che ad eccezione del primo, che si compone di una mezza dozzina di piatti, tutti gli altri hanno 11 portate.
1.“Chips di yucca. Un seminato di patate croccanti per niente oleoso per “spizzicare”. Simpatico.
2.“Posillipo. Un concetto tipico italiano sotto forma di piccolo gazpacho”. Un bicchierino di pomodoro con gelatina di basilico e spuma di parmigiano. Spirito impeccabile, Adrià.
3.“Insalata d’inverno”. Una ciotola di verdure traboccante di castagne glassate, formaggio, pera e muesli. Un modo superbo di superare la frontiera tra gli antipasti e i dessert.
4.“Cappasanta con banana fritta”. Vertiginosa miscela con cipolla, melanzana, ecc.
5.“Pappadums”. Spettacolare foglia croccante di lenticchie con gamberi, funghi e verdure.
6.“Riso Nero Thay”. Fantastico piatto di riso venere con saltato di verdure e salsa di sesamo e zenzero.
7.“Dado di tonno rosso alla piastra”. Naturale e semplicemente accompagnato con pomodori secchi e confettura di cipolla.
8.“Guanciale di manzo”. Dotta guancia al vino rosso profumata con erbe.
9.“Dracula”. Fragole con spuma di panna profumata con mandorla e divertenti peta-zeta (caramella alla coca cola che scoppietta in bocca).
10.“Paula”. Un morbido biscotto al cioccolato con pera più gelato di crema e insolito caramello.
11.“Tartufi di cioccolato”. Pretenziosi e d’effetto.

Tanto savoir-faire, tanto sforzo, tanta copiosità a un prezzo così economico non giustificano l’impiego di materie prime mediocri che tolgano lustro all’opera. Forse in vece di cappesante, gamberi, tonno rosso, ecc. dovrebbe impiegare prodotti più umili e di maggior freschezza e qualità. Se si risolve questo dettaglio, il futuro sarà splendido.