Hispania

Vede le fotografie che appaiono in questa pagina? Chiuda gli occhi. Qui l’amore si fa al buio, come in altri tempi, all’antica, provando piacere con impudica vergogna. Anche se, a dire il vero, il mio ammirato Pere Soley ed io abbiamo trovato la verginità gastronomica nella nostra ultima visita a casa delle sorelle Reixach, Lolita e Paquita, a cui la Catalogna, la Spagna e il mondo devono rendere omaggio, per essere un tempio monumentale delle origini, delle tradizioni, del piacere vero e proprio... di una verità che tutti vogliamo, sentiamo e apprezziamo, ma in via di estinzione.

Davanti ai suoi occhi, il ristorante più illustre del mondo. Prodotti eccelsi, i migliori acquisibili, e un modo di cucinare che, senza arte né scienza, solo con intuito, trasmette il dono proverbiale del gusto, abbindola ogni palato, senza distinzione di umanità o celestialità. Così è stato il nostro ultimo banchetto, storico, in cui abbiamo visto sfilare i miracolosi pomodori di Montserrat con cipolle di Figueres e mongetes del ganxet (varietà di fagioli bianchi a forma di rene); non si può ottenere maggiore distinzione con le forme elementari. Il pane e pomodoro ci ha fatto sentire patriottici per la prima volta nella nostra vita. Le crocchette croccanti e fondenti di stufato fanno parte dei misteri indecifrabili della gastronomia: ma che hanno per farci perdere la testa? Il piatto di affettati (fuet, salami, salsicce, bull, ecc.) significa immergersi nella carnosità e nell’untuosità più sfrenata e goduriosa. Ancora fagioli, che in questo stabilimento sono di una finezza e di una cremosità uniche (disposte a condividere la leadership mondiale con le fave di Casa Gerardo, a Prendes), che questa volta erano in casseruola, in quantità ingenti, in compagnia di più salsiccia, esparracada, che gli statunitensi cercano per festeggiarne la coronazione gastronomica. Giunto questo momento, ci dovemmo tuffare nella prelibatezza mediterranea, sfilarono gamberetti rossi, moscardini e polipetti alla piastra, uno più grosso dell’altro... benedetta la piastra! che senza nessuna scienza consumano un’appetitosità insuperabile. Sedotti da Paquita, un personaggio eccezionale, ci siamo accorti di un pollo marinato che in realtà era un gallo dalla carne soda e nera e con un sapore celestiale, e di una trippa alle spezie assolutamente spettacolare, ridotta nella sua gelatinosità, che ci ha fatto esclamare: “Mamma mia!”