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La Taberna de Rotilio

Manicha Bermúdez
Manicha Bermúdez
Nazionalita: Spain
Localita: 36960 Sanxenxo (Pontevedra)
Indirizzo: Avda. do Porto, 7 y 9
mapa
(+34) 986720200
Chiusura:: Domenica sera, lunedì da settembre a luglio e dal 15 dicembre al 15 gennaio
Prezzo: 60/100 €
Menu di degustazione: 48,15 €


  • Bivalvos con velo de mar y gelatina de pulpo
  • Bivalvos con velo de mar y gelatina de pulpo
  • Tempura de congrio
  • Tempura de congrio

Manicha Bermúdez è riuscita a fare della sua Taberna de Rotilio uno dei ristoranti più affidabili di tutta la Galizia. E lo sa bene la clientela, assolutamente fidelizzata, che costringe l’aspirante commensale a programmare la propria visita e ad effettuare la relativa prenotazione, soprattutto in agosto, quando la cittadina di Sanxenxo registra il tutto esaurito. Manicha, una delle grandi signore della cucina galiziana, è un chiaro esempio di quella che potremmo chiamare la “terza via”, la via di mezzo: che insegue l’equilibrio fra i piatti di sempre, visti in un’ottica attuale, e le nuove creazioni, che non mancano mai nella sua carta. Alla sala tradizionale e a quella abilitata alcuni anni or sono al piano superiore bisogna aggiungerne ora un’altra, aperta solo la sera, sulla terrazza dell’edificio (dell’hotel), da cui si godono impressionanti panorami sulla ria e in cui si può degustare un menù da 58 euro (vini esclusi).
Nella carta, come sempre, frutti di mare da primato, con menzione speciale per i gamberetti di Sanxenxo. Ma né la grancevola, né il granchio del Cantabrico né le lepadi sono da meno. Un gioiellino della casa è l’impressionante tortina di cappe sante, con una pasta sfoglia che è poco meno che un segreto di stato: una empanada certamente memorabile, per la quale sarà bene trovare sempre un posto fra le nostre ordinazioni, fosse anche come stuzzichino da gustare in compagnia. E poi ecco i piatti creativi a base di molluschi da conchiglia (ostriche, cuori di mare...) o nuove formule per il polpo ed anche per le xoubas (piccole sardine). Tutto il pesce è splendido; convivono formule classiche con rivisitazioni di ricette ormai dimenticate (il nasello farcito) o nuove (il cartoccio da filloa – crêpe – ripieno di triglia e verdure). Un’ottima accoglienza hanno i piatti di riso alla marinara, sempre assai corretti. Quanto alle carni, profonde le trippe alla galiziana con ceci; ci sono buoni tagli di carne bovina, ma si sa lavorare anche i volatili, da aia e, soprattutto, da colombaia.
I dessert mantengono alto il livello. Il personale in sala è premuroso ed efficace anche quando il locale è al gran completo. La carta dei vini, rinnovata nell’aspetto, è un vero e proprio invito a godere della parte liquida del festino. Logicamente fra i bianchi predominano i vini di Galizia, ma la cantina è rifornita a sufficienza e consente anche di levarsi qualche sfizio. Un ristorante assai solido, quindi, con un lodevole equilibrio culinario ed una voglia permanente di fare le cose per bene.