La Stúa de Michil
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- Cremoso de gulash con filete de salvelino, pan crujiente, setas y guindilla confitada
- Silla de cordero en costra de masa madre con achicoria roja braseada y crosnes
Un ristorante magico, molto particolare, che riflette la lucidezza e l’enorme personalità di Michil Costa, autore di un complesso alberghiero meraviglioso, che ospita il miglior ambiente della zona. La decorazione, il trattamento,... tutto ha un’impronta. La cantina, che ben merita una visita, è unica: uno spettacolo superoriginale con effetti speciali.
La cucina è a carico di Arturo Spicocchi. Uno chef con formazione classica, rinfrescata dai soggiorni in ristoranti particolarmente innovatori come El Poblet e La Terraza del Casino. Predominano i sapori intensi, la sostanziosità, la succulenza e il carattere, propri di una gastronomia di montagna. I suoi piatti hanno fascino, vantano una tecnica accurata e risultano molto gratificanti.
Il cremoso di gulasch con cappasanta, funghi e pane nero croccante è una formula impeccabile e saporitissima, solo leggermente eclissata dalla qualità dei frutti di mare: mediocre. La torta di formaggio di capra non può essere più delicata ed eterea, piatto completato con delle erbe di montagna condite e con un radicchio trevisano tardivo alla piastra. La pancetta ha bella presenza: succulenta, fondente, con un contorno di diversi peperoni, tanto semplice quanto consumata. I ravioli di zucca con ragù di guance di vitella e schegge di parmigiano sono l’ennesima dimostrazione di contundenza sapida e di efficacia. “Che buoni!”, esclama una volta e un’altra il commensale. Vengono offerte molte altre ricette di pasta riuscite a puntino, come avviene con i risotti: quello di castagne e tartufo nero risulta veramente speciale, con la prevalenza del gusto dolce della castagna; e quello di zucca, zenzero, cioccolata e arancia offre sapori contrapposti, complessi e molto stimolanti. Molto accademiche e finite le carni, con un dubbio irresolubile: è difficile collocare una al di sopra dell’altra: crépinette di coda di mucca con purè di topinambur, cavolo lombardo, funghi, ecc., o carré di capretto alla carruba con mela.
Tra i piatti consacrati dal tempo e dalla clientela si trovano la lasagnetta di foie gras con puré di zucca e salsa di tartufi e l’agnello con purè di mela, sedano rapa e crema di formaggio fresco.
Ampia carta di dessert. È d’uopo citare la ricotta dolce in due modi, con un equilibrio di dolcezza e acidità riuscitissimo, e la mousse di cioccolato e olio d’oliva con sorbetto di litchi e pesto dolce.