La Réserve de Nice

Affacciato a picco sul Mediterraneo, gode di una vista ineguagliabile della costa e di Nizza. Fin dall’inaugurazione, avvenuta nel marzo del 2007, sono sempre gremitissimi sia il ristorante gastronomico che il bistrot, al piano di sotto, in cui si mangia alla grande, tenuto conto di quanto si paga. Ha inoltre un bar fantastico in cui si servono cocktail impressionati. È ormai il locale più à la page della città, frequentato da un pubblico assai vario.
La cucina è pensata per fare le delizie di qualsiasi palato. Poggia su prodotti magnifici. Ripetiamo: materia prima eccelsa trattata con cotture impeccabili. I complementi, raffinatissimi, non sono da meno. Ne fa fede l’antipasto, una crema di piselli dolce e fine, al pepe e timo, con crostini di pane. Un piatto che non offre altro che una perfetta espressione del legume con i tocchi magici degli aromi citati. Di ispirazione simile è la pasta di Gragnano, eccellente ed ottimamente eseguita, al dente, accompagnata da tartufo nero, ruchetta e carciofi in tre diverse guise: i gambi al limone e i cuori lessi o fritti. Non ammette repliche. Memorabili per naturalezza di sapori e per consistenza, turgidi, vogliosi di essere masticati, ecco i calamari alla piastra, lievemente aromatizzati con l’aglio, disposti su una policroma insalata di ortaggi ed erbe aromatiche: da farne un’indigestione; senza dubbio la grande specialità della casa. Gli scampi, belli, saltati e basta, si presentano con asparagi verdi alla griglia, arancia confettata e due salse: una maltese ed una in cui la frutta si mostra esultante in tutta la sua essenza. Il piccione, bello grassottello, conferma la cura con cui si fa la spesa ed il rispetto massimo nei confronti del prodotto. Si propone in due azzeccatissime cotture: il petto, rosso dopo il passaggio dalla cocotte, e le zampe confit; il tutto presentato con abbellimenti semplici quanto gratificanti: gnocchi alla piastra, piselli, carota, verza, ecc. E la torta di cioccolato fondente è di insuperabile delicatezza gustativa e tattile: potrebbe essere più sofisticata, certo, ma difficilmente più squisita.
Siamo insomma al cospetto di una cucina vera, scevra di inutili magniloquenze, che brilla in ciò che conta, e dimostra sempre onestà, rigorosità, professionalità, sapienza... Esprime la cultura e la sensibilità di due grandi personaggi: il giovane cuoco Jouni Tormanen e il suo socio, Giuseppe Serena, che ha avuto talento a sufficienza da progettare con enorme buon gusto e la massima cura una struttura nata per avere successo.