Casa Vicina
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- Batsua en ensalada con vinagreta de mostaza
- Pequeña lasaña abierta con ragú de conejo
Una cucina tipica piemontese depurata ed aggiornata è quanto ci offre la famiglia Vicina, che da quattro generazioni si dedica alla ristorazione. Attualmente sono genitori e figli ad occuparsi del locale. Sotto lo sguardo attento di Bruna (mamma mia che cuoca!), Claudio ed Anna rivisitano piatti di sempre con rinnovata vitalità. In diversi casi con ingengo, sempre con sensatezza e nel rispetto della memoria storica. Si impregnano le radici popolari di un fare sapiente e, soprattutto, di raffinatezza. Insomma, tradizione con un’aria di alta cucina moderna in una simbiosi destinata a soddisfare un po’ tutti i gusti. E se lo stile risulta infallibile, la pratica lo conferma: meticolosità impeccabile in ogni occasione. I risultati sono assicurati.
La cosa migliore è lasciarsi consigliare da un altro membro della famiglia, Stefano, che governa la sala con la massima diligenza e discrezione. Ad ogni buon conto vi sono due menù degustazione chiaramente spiegati. E per dissipare qualsiasi eventuale dubbio, sulla carta le più emblematiche specialità della casa sono contraddistinte da sette cuori: batsuà in insalata all’agro di senape, girello di fassone in salsa tonnata, agnolotti vecchia Eporedia pizzicati a mano al sugo d’arrosto, lasagnetta aperta al ragù di coniglio al rosmarino, gnocchi di patate al filo, rognone à la coque con vellutata di senape e aglio in camicia, faraona novella dell’azienda agricola Greppi disossata e composta in salmì, e dolce e dolcezze. E in verità le proposte del menù degustazione sono altrettanti piccoli gioielli gastronomici.
Vediamone alcuni. Il primo, per esempio, è costituito da un piedino di maiale tagliato a strisce macerate in aceto, impregnate sottilmente di questo sapore ed impanate, accompagnate da una insalata dai mille sapori. Un piatto accurato e gourmand al tempo stesso, come per altro si può dire di tutti i piatti in generale. Gli agnolotti riuniscono due testure, esplicitate in modo impeccabile: al dente la pasta e cremoso il ripieno, con un gusto uniforme e indiscutibile valorizzato dal pregevole sugo di carne su cui sono adagiati. Gli gnocchi si sciolgono in bocca ingentiliti dai due formaggi con una crema che li ricopre e un croccante di parmigiano reggiano alle erbe che li abbellisce arricchendone il sapore. La lasagnetta si configura come un’appetitoso letto di pasta su cui giace un’infinità di pezzettini di coniglio cucinati con inusuale saporitezza e profumati con rosmarino: un invito ad abbandonarsi alla gola. La faraona, sublime in se stessa, è un manicaretto da 10 nel suo genere; viene presentata in salmì, sia il petto che l’ala. E per dessert artigianato goloso: cioccolatini, meringhe... una pericolosa tentazione.
Il ristorante è di sorprendente modernità, con tanto di atmosfera rock. E poi al tavolo a fianco sono seduti i campioni della Juventus. Cos’altro si può chiedere?