Jean Chauvel è un giovane entusiasta, che fa piatti esultanti, in cui si degusta la passione. Ogni costruzione racchiude uno sforzo titanico, sia intellettuale che di esecuzione, poiché dispone sul piatto un’infinità di elementi. Formule sovraccariche, persino eccessive, che richiedono la complicità del commensale, che si vede obbligato a realizzare sforzi improbi per non perdersi in mezzo a tanto e tanto contenuto che gli viene offerto.