Un visionario. Un precursore del suo tempo. Un uomo, un bohémien che si è riprospettato sociologicamente il ristorante e il cibo. Crede nella democratizzazione della gastronomia. Tant’è vero che ha rotto, per quanto concerne l’ambientazione, la cornice, con la sontuosità signorile francese ed ha optato per un locale funzionale, con un certo fascino e a prezzo accessibile. È convinto che non c’è nessun affare, né futuro, se non si aprono le sale da pranzo alla gente. Questo è il suo pensiero, questa è la sua pratica, che è applicabile al piatto. Piatti che emanano valori di progresso.