È molto probabilmente, per non dire sicuramente, il miglior Piatto dell'Anno del mondo; quanto meno del nostro mondo, giacché non abbiamo mai mangiato niente così meritevole, né così stupefacente. Tanto valore non può stupire nessuno, dato che Quique Dacosta (meritevole di un 9,5/10) si colloca in questo momento al vertice mondiale. Diremo di più, la sua cucina è attualmente una delle due o tre che racchiude più talento e arte. In questo caso è in grado di riunire genialità e virtuosismo plasmando un paesaggio stupefacente, molto in consonanza con la linea che sta marcando ultimamente. Un paesaggio in cui la natura si diffonde, non solo a livello cromatico, ma soprattutto a livello aromatico e sapido. Il commensale si perde tra molteplici sensazioni che evocano una passeggiata per il bosco, un'alba in un bosco frondoso in primavera, esuberante di fragranze silvestri e di motivi minerali. Predominano i funghi, soprattutto porcini, il tartufo di Alba o il tartufo nero (è un'immagine viva, variabile, stagionale), anche le erbe, timo e rosmarino, la terrosità umida. La campagna nel naso, nel palato, negli occhi,... la campagna, la sua essenza, si diffonde nel piatto, raggiunge la massima sembianza gastronomica, in un insieme integrale di grande originalità e disegno. È una favola, una fantasia fatta realtà.
Quique Dacosta - El Poblet
“Il Bosco animato” (Paesaggi naturali 2007)
La suggestione è uno strumento e un modo d'interpretare la cucina. “Il bosco animato” rappresenta gli aromi, le consistenze, i prodotti che possiamo trovare in una passeggiata per uno dei nostri boschi. Addentrati in esso.
Questo piatto s'inoltra nella linea dei paesaggi naturali come via d'ispirazione e d'espressione. In questa linea nasce, nel 2007, “il bosco animato” come icona di questo movimento nella nostra cucina. Però il primo paesaggio che abbiamo creato a El Poblet è stato “il lichene”, che risale all'anno 2000.
Primo paesaggio creato senza aver contestualizzato l'idea come tale. Frutto di un suggerimento di Santiago Orts, biologo e amico con cui collaboriamo continuamente. A suo tempo, lavorando nel progetto dei vegetali allo stato embrionario (che vide la luce nel 2003), mi propose di creare un piatto in omaggio al primo vegetale terrestre: il lichene. Però non fu sino al 2003 quando, dopo riflessioni e linee parallele, lo contestualizzammo come concetto: “i paesaggi come via d'ispirazione e d'espressione”.