Fettuccine Di Calamaro Con Brodo Di Cipollina E Nero

Fagollaga
Cuisinier: Isaac Salaberria
Pays: Espagna
Localité: 20120 Hernani (Guipúzcoa)
Adresse: Ctra. de Goizueta, 68. Barrio Ereñozu.
(+34) 943550031

Lucidissima reinvenzione e simbiosi di due piatti leggendari della cucina basca: i calamaretti con il nero e alla Pelayo. L’essenza di entrambe le ricette si conserva, ma esse vengono rivisitate sostanzialmente mediante un aggiornamento di concetti e tecniche. Ecco allora che la vecchia cucina fatta di intingoli, in cui si stufavano gli ingredienti principali assieme alle salse, oggi in disuso nell’alta culinaria, lascia spazio ad una cucina in cui la potenza, la naturalezza e la testura dei calamari vengono preservate. Il sapore non passa più alla guarnizione, e nel calamaretto restano la fierezza e quel caratteristico tocco di dolce. La consistenza in bocca, poi, è duplice: da un lato morbida, propria del crudo; dall’altro più tenace, a conseguenza della cottura con le verdure; e le sensazioni ci guadagnano. A livello cromatico il piatto presenta una maggior pulizia.
I tentacoli, tagliati a piccoli pezzetti, si preparano assieme alla cipolla, al peperone verde e all’aglio: una variante dei calamaretti alla Pelayo. Il corpo dei cefalopodi si taglia a fettuccine che vengono preparate a bassa temperatura: a 60 gradi immerse in olio per 50 minuti. Ancora tiepide si dispongono su una montagnola di tentacoli. E la salsa si serve a parte in una tazzina: un consommé nero fatto con cipollina, brodo di gallina, polipo secco e inchiostro.
La storia migliorata in linea con i nuovi tempi.



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Cotoletta Alla Griglia

Etxebarri
Cuisinier: Bittor Arginzoniz
Pays: Espagna
Localité: 48291 Axpe-Marzana. Atxondo. (Vizcaya).
Adresse: Plaza San Juan, 1.
(+34) 946583042.

Bittor Arginzoniz è entrato negli annali. Dopo averci stupiti con le sue ingegnose invenzioni – padelle con graticola per fare le cecoline alla brace; padelle bucherellate a laser millimetricamente in cui prepara sulle braci un risotto impregnato direttamente di fumo; teglie da pesce piatte e minuscole in cui cuoce kokotxas, acciughe, ecc. – si cimenta adesso con il sempre più difficile, con qualcosa che può saltare in testa soltanto a una mente privilegiata: una nuova griglia per le cotolette che adotta una tecnica assolutamente rivoluzionaria nel trattamento della carne. Geniale.
Si tratta di una griglia concepita a immagine e somiglianza di un forno, pensata cioè per emanare calore da sopra e da sotto. Nulla di nuovo in quanto alla parte inferiore: ferri in posizione orizzontale con un meccanismo di regolazione in altezza che alza o abbassa il piano di cottura a seconda delle necessità e dello stato di cottura. Ma la novità senza precedenti la troviamo nella parte superiore. Consiste in una piastra rettangolare con un gran numero di piccoli fori che si copre totalmente di braci precedentemente preparate con legno di vite o di olivo. Questa piastra rettangolare bucherellata traboccante di braci viene coperta con un’altra piastra rettangolare di acciaio inossidabile dotata di quattro pareti laterali di circa 10 centimetri di altezza, grazie alle quali il calore resta concentrato e non scappa verso l’alto, viene insomma riflesso ed esce attraverso i piccoli fori inferiori, verso il basso.
La cotoletta viene posta sulla graticola piatta ad una distanza di 10 centimetri dalle braci. Si fa scendere dall’alto la griglia e si porta quasi a contatto con la carne, a meno di mezzo centimetro. La fiamma inferiore, alimentata dal grasso che cola dalla carne, deve accarezzare la cotoletta in modo da bruciacchiarla appena e da impregnarla con gli aromi del fumo. Curiosamente mentre una delle zone, quella inferiore, si caramella, quella superiore prende una tonalità grigiastro-marroncina, mentre il centro resta completamente rosso e caldo, un calore che penetra omogeneamente per tutta l’altezza della carne. Il tempo di cottura e di circa 10 minuti. Va da sé che non è necessario girare la carne. Un’altra curiosità: il sale si mette – il miglior sale del mondo, a scanso di equivoci, come tutto del resto in questa casa: fiore di sale grigio di Guérande – nella zona superiore della cotoletta, solo da questo lato, e in abbondanza.



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Pesce Pappagalo Senza Lische, Con Salsa Delicata Al Curry, Frutta Secca, Pane Con Pomodoro E Olio Piccante

Sant Pau
Cuisinier: Carme Ruscalleda
Pays: Espagna
Localité: 08395 Sant Pol de Mar. (Barcelona)
Adresse: Carrer Nou, 10.
(+34)937600662.

Carme Ruscalleda è in stato di grazia. I suoi cannelloni all’incontrario sono stati capaci di stravolgere un piatto così tradizionale: applicando la sua straordinaria intelligenza ha saputo invertire i ruoli, facendo della carne – vitello, maiale e pollo – l’ingrediente principale: è la carne, ora, ad avvolgere la pasta e la besciamella, che divengono contorno e salsa della carne stessa. È la stessa audacia che le ha consentito di dar vita a piccoli capolavori della gastronomia: la medusa asiatica con zuppa di pomodoro, pane tostato e fichi; il calamaro integrale con soffritto di milza, nero e friabile di funghi. E il pesce pappagallo (rasons, dalle sue parti) senza scaglie. Da antologia. Il merito di questo piatto? Aver portato la frittura di pesce a dei livelli di creatività e perfezione senza precedenti. Né più né meno. Il pesce, il costosissimo e pregiatissimo rasons, viene presentato in filetti, con pelle e scaglie, infarinati solo da una parte prima della frittura. E proprio per questo le scaglie si staccheranno, separate ma unite fra loro come una ventosa, mentre la parte bianca dei filetti preserverà tutta la sua succosità. Una tecnica impeccabile per un manicaretto che offre come valore aggiunto una raffinatissima salsa al curry, diverse varietà di frutta secca (pinoli, pistacchi ed uva passa), un’originale tartina di pane col pomodoro, un chip di foglia di albero del pepe ed un olio leggermente piccante alla vaniglia e al pepe. Luce e colore per la frittura: una frittura tecnicizzata.



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Pollo “Penadesanco” Salaffumicato Con Foglie Di Rosmarino E Limetta, Accompagnato Dal Suo Sugo E Da Pane Di Patata

Guggenheim Bilbao
Cuisinier: Josean Martínez Alija
Pays: Espagna
Localité: 48001 Bilbao(Vizcaya)
Adresse: Abandoibarra Etorbidea, 2.
(+34) 944239333

Fra i cuochi della sua età Josean Martínez Alija è il migliore al mondo. A 27 anni ha ottenuto un 8,5 in Lo Mejor de la Gastronomia, superando tutti i limiti dovuti alla massificazione e alle carenze strutturali del ristorante. Ci è riuscito grazie alla sua capacità, all’organizzazione, alla meticolosità... e, certo, grazie al livello della sua cucina. Possiede qualità innate: un buon gusto squisito, una insolita facilità per le costruzioni essenziali, per le contrapposizioni vive ed armoniche di sapori e testure; più che leggerezza dietetica, sorprendente estetica colorista, immaginazione straripante... culinaria artistica d’avanguardia estremamente raffinata e ricca di sfumature. Nel 2006 ha sorpreso con creazioni degne di un arcangelo, come gli asparagi verdi arrosto e crudi su un brodo di parmigiano-reggiano e pompelmo caramellato con aroma di anice e citronella; come la patata Roseval arrosto con sugo di baccelli crudi; come le kokotxas (la parte della gola) di merluzzo con sugo untuoso di pesci di scoglio, melissa e menta d’acqua; come la crema di zucca con accenni di bergamotto, biscotto secco spezzato e gelato alla birra tostata; e come la cenere di olive nere su una pelle di latte con gelato alla liquirizia (makil-goxo) e croccante di moscovado. In più di un caso ci potrebbe scappare il titolo di Piatto dell’Anno. Come in questo: la miglior ricetta di pollo della cucina spagnola. Per la qualità dell’animale, della razza indicata, allevato biologicamente a Calahorra; per l’approccio tecnico (cotto a bassa temperatura in borsa sotto vuoto con erbe e brodo di verdure per 16 ore, le zampe, e 4, i petti); e, soprattutto, per i tocchi magici che gli conferiscono luce e colore: affumicato con rosmarino, glassato con limetta, imbevuto del suo stesso sugo e con l’accattivante aggiunta di alcuni ravioloni triangolari di crosta di pane.



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Aragosta Distillata

Akelarre
Cuisinier: Pedro Subijana
Pays: Espagna
Localité: 20008 San Sebastián(Gipúzcoa).<br />
Adresse: B. Igueldo. Paseo Padre Orcolaga, 56.
(+34)943311209.

Pedro Subijana sta vivendo un momento veramente splendido, in cui combina da par suo dottrina e nuove frontiere, accademia e irrequietezza di spirito. Eccolo ora che sintetizza in questa magistrale e tecnologica ricetta tutto questo e molto altro ancora, facendo sfoggio della sapienza accumulata in tanti anni di brillante carriera professionale. Il punto di partenza è una base storica quant’altre mai: il consommè di frutti di mare. Di esempi ne conosciamo millanta. In questo caso il nostro si è deciso per un crostaceo di massimo prestigio e sul cui plus di selvatichezza non è dato avere dubbi: l’aragosta. Ha l’immenso merito di farla al momento. Ha l’immenso merito di trattarla secondo concetti avanguardisti: al crostaceo crudo viene trasmesso il calore del suo consommè, preparato in precedenza, senza però lessare alcun elemento. Le carni preservano così intatto il loro sapore ed una consistenza bella muscolosa. Nemmeno i complementi – asparagi verdi... ortaggi vari a seconda della stagione, nonché erbe, microvegetali, fiori, ecc. – subiscono alterazione alcuna. Ha l’immenso merito di inventare un nuovo modo di pensare la cucina in sala: uno spettacolo inedito, di cui è protagonista la caffettiera Cona. È in essa che ha luogo lo show, che finisce con una scenografia alla giapponese, con tanto di bastoncini. Ed ha infine l’immenso merito della perfezione dei sapori. La zuppa di aragosta raggiunge così una nuova dimensione, un altro spazio, un altro tempo. Un prodigio firmato Pedro Subijana.



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Insalata Gelatinosa Di Colombo E Piccione Con Castagne Affumicate, Funghi E Vinaigrette Di Tartufo

Martín Berasategui
Cuisinier: Martín Berasategui
Pays: Espagna
Localité: 20160 Lasarte (Guipúzcoa)
Adresse: Loidi, 4
(+34)943366471

Martín Berasategui è un perfezionista che ricrea se stesso. Un innovatore capace di reinventarsi costantemente. È forse questo uno degli aspetti salienti del suo operato. Non certo l’unico, anche perché stiamo parlando di un cuoco estremamente prolifero ed eclettico, vario e complesso. Sono decine le ricette che ha portato alla consacrazione negli ultimi anni. Basta pensare al numero di Piatti dell’Anno da lui ottenuti in Lo Mejor de la Gastronomia: 10, fra cui perdurano al di sopra di tutti la sfogliata caramellata di anguilla affumicata, foie gras e mela; o l’insalata tiepida di midolli di verdure con astice, cappelunghe e cuori di mare accompagnata da crema di lattuga e succo iodato. Se dovessimo scegliere un “primus inter pares” non esiteremmo ad indicare proprio questa sua creazione.
Ebbene, ora Martin si riorienta ispirandosi al suo massimo successo. E lo fa partendo dalla stessa struttura: integrità sul piano con forma quadrata. Se prima era un’insalata di verdure e frutti di mare, ora essa è autunnale, di carne di colombo, o di qualsiasi altro volatile, basta che sia disponibile nei cieli o sul mercato, con castagne, funghi, vinaigrette di tartufo e, naturalmente, erbe, germinati e fiori. Ne scaturisce una composizione voluttuosa, perfettissima, succulenta, ricercata, dalle mille sfumature, oltremodo elaborata. Il commensale arriva a domandarsi intrigato se ciò che ha davanti è un’insalata che sembra un nuovo piatto di selvaggina o un piatto di carne dagli attributi rinfrescanti. Quel che è certo è che la formula conserva identità e memoria.



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Cervella Di Agnello Nel Loro Sugo

El Bulli
Cuisinier: Ferran Adrià
Pays: Espagna
Localité: 17480 Roses(Girona).<br />
Adresse: Cala Montjoi, a 7 km. del centro urbano.
(+34) 972150457

Di certo la cucina di Adrià non è mai stata tanto immaginativa e perfetta. Dopo una cena a El Bulli, verso metà settembre - mese in cui l’opera dell’annata raggiunge il suo zenit - possiamo affermare senza tema di smentite che delle 34 portate circa trenta meritavano la lode. Vedere per credere.
Trenta volte dieci e lode per altrettanti potenziali Piatti dell’Anno. Non possiamo adesso dilungarci nella disamina di ogni singola proposta di tale opimo raccolto culinario. Nel libro El Bulli 06 si possono assaporare ed analizzare le diverse formule. Ci limiteremo in questa sezione a un paio di esempi, a un paio di testimonianze di massima attualità. E fra di esse abbiamo scelto le cervella nel loro sugo. Perché? Perché qui la protagonista è la tecnica regina della stagione, quella che segna un’epoca: le sferificazioni. Caviale di melone e mela, olive... e adesso un’infinità di versioni. Sferificazione, in questo caso, concepita come un tutto dalle molte diverse consistenze: membrana gelatinosa, liquido all’interno e nel centro stesso, un pezzo di carne cremoso che suscita sensazioni evanescenti. Questa magia circense, questa tecnica galattica, che di per sé vale un 10 per l’audacia, la complicatezza tattile e cromatica, preserva il sapore delle cervella e lo rinvigorisce con il sapore dell’agnello. Essenza di agnello e cervella in tre consistenze, ricca di mille sfumature, al solito, geniali: senape di Dijon e Colman’s, salsa Worcester, mandorle verdi, foglioline di menta sott’aceto e boccioli di margherita.



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Miele, Fiori e Pistacchi

El Bulli
Cuisinier: Ferran Adrià
Pays: Espagna
Localité: 17480 Roses (Girona)
Adresse: Cala Montjoi, a 7 km. del centro urbano.
(+34) 972150457

Che nessuno se ne abbia a male: potrà sembrare un’esagerazione; magari molti non ci vorranno credere. Ma Ferran Adrià è capace di immaginare, anzi, di creare ogni anno più piatti, e migliori, di tutti i cuochi del mondo messi assieme. Un’affermazione audace, forse, con la quale tuttavia non s’intende snobbare nessuno, ma solo proclamare la grandezza mentale del più visionario dei cuochi, non dico del momento, ma proprio di tutta la storia. Perché ogni anno Adrià rinnova il repertorio da cima a fondo: più di cento proposte a sviluppare quattro o cinque concetti e tecniche su cui si impernia il lavoro dell’annata. Partendo da questa base, eccolo che mette e toglie, sopprime e aggiunge, mescola, combina... offre diversi sapori, connubi, consistenze, colori, forme... non conosce limiti. Come in questo suo giardino gastronomico, che ci regala un nuovo mondo di saporite fragranze.
Ferran espone in questa occasione dodici o quattordici fiori, con tutta la bellezza che ciò comporta. Ogni fiore dev’essere assaporato lentamente, staccato dagli altri. Si tratta di percepire aromi e sapori freschi e profumati che destano curiosissime sensazioni. Il commensale vola di fiore in fiore, come un’ape, guidato dal filo rosso di un’aria di miele al rosmarino caramellato, che addolcisce etereo e sottile le diverse esperienze. Sulla base del piatto vi è un’ultima invisibile sorpresa, più densa, più consistente, anch’essa dolce ma con un tocco di amarognolo: pistacchi in diverse presentazioni. L’unica conclusione possibile è che siamo di fronte ad una formula geniale. Non si sa bene se si tratti di un’insalata che sembra un dessert o di un dessert servito come un piatto salato. Forse, più semplicemente, una tale eccelsa simbiosi rende impossibile discernere ciò che va al di là dell’intelligibile.



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Aspic d`anchois à l’escabèche

Il Canto
Cuisinier: Paolo Lopriore
Pays: Italie
Localité: 53100 Siena
Adresse: Strada di Certosa, 82
(+39) 0577288180

L’ampiezza di vedute di Paolo Lopriore si mostra in tutta la sua maestosità in questa ricetta. Ispiratosi alle alici in salagione o in carpione, o a tutte e due, egli reinventa il prodotto secondo i concetti più avanguardisti. Rivendica semplicemente l’alice, e quindi evita di dare maggiore risalto al complemento che all’ingrediente principale. E lo fa offrendola allo stato puro: cruda, diliscata e ricostruita. Il complemento viene disposto nell’aspic, che valorizza il pesce senza intaccarne la natura. E per nobilitarlo vieppiù, ecco che lo dispone con il buon gusto che lo contraddistingue: inconfondibile, minimalista, preziosista... i piatti di Lopriore si mangiano prima con gli occhi, e una volta che il commensale è conquistato, sedotto, il piacere sensoriale si prolunga nel palato.



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Patata Roseval arrosto con succo di fagiolini crudi

Guggenheim
Cuisinier: Josean Martínez Alija
Pays: Espagna
Localité: 48001 Bilbao(Vizcaya)
Adresse: Abandoibarra Etorbidea, 2
(+34) 944239333

Josean Martínez Alija sfoggia in questo piatto alcune fra le qualità che ne hanno fatto il miglior cuoco sotto i trent’anni della scena spagnola. Oseremmo anzi dire che si tratta del miglior chef del mondo nella sua fascia d’età. In questa proposta ci dimostra come non sia necessario ricercare sapori esotici o inediti per fare la differenza. Egli piuttosto resta saggiamente inscritto nell’ambito di un piatto tipico spagnolo. Si è ispirato a una ricetta casereccia ed umile: i fagiolini con patate. Il risultato preserva pienamente l’identità di entrambi gli ingredienti, che si manifestano intatti. Cambiano, questo sì, le testure. Le patate al dente, cotte in acqua con moltissimo sale fino ad evaporazione avvenuta e poi servite a piccoli pezzi. I fagiolini si centrifugano a crudo e si offrono nel loro sugo, montato, spumoso, rafforzato da una rifrittura. Un brodo gelatinoso di baccalà, in perfetta sintonia con lo spirito del piatto, rende l’insieme piacevolmente untuoso e succulento e, in particolare, nobilita e riscalda i pezzi di patate, disposto fra queste e il liquido verde. Minimalismo squisito e cromatico.



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