Aspic d`anchois à l’escabèche
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L’ampiezza di vedute di Paolo Lopriore si mostra in tutta la sua maestosità in questa ricetta. Ispiratosi alle alici in salagione o in carpione, o a tutte e due, egli reinventa il prodotto secondo i concetti più avanguardisti. Rivendica semplicemente l’alice, e quindi evita di dare maggiore risalto al complemento che all’ingrediente principale. E lo fa offrendola allo stato puro: cruda, diliscata e ricostruita. Il complemento viene disposto nell’aspic, che valorizza il pesce senza intaccarne la natura. E per nobilitarlo vieppiù, ecco che lo dispone con il buon gusto che lo contraddistingue: inconfondibile, minimalista, preziosista... i piatti di Lopriore si mangiano prima con gli occhi, e una volta che il commensale è conquistato, sedotto, il piacere sensoriale si prolunga nel palato.
La Ricetta
Ingredienti
- 12 alici fresche
- 400 gr di brodo di alici chiarificato
- 4 gr di agar agar
- 20 cl di colatura di alici
- 20 cl di aceto di vino bianco
- 20 cl di centrifugato di alloro
- origano secco
- 4 scalogni
- sale e pepe
Elaborazione
Ripulire le alici di teste e lische; sciacquarle bene sotto l’acqua corrente lasciandole il più intere possibile; disporle su due vaschette larghe 10 centimetri, lunghe 18 e alte 2, e riporle in frigorifero.
Pulire gli scalogni e tagliarli a fettine sottili con il mandolino; disporli su una vaschetta con carta da forno e lasciarli essiccare in forno ventilato per circa 2 ore.
Portare ad ebollizione il brodo di alici, legarlo con l’agar agar, ritirarlo dal fuoco e montarlo con la frusta, cercando di incorporare più aria possibile; coprire le alici con la schiuma così ottenuta e lasciar riposare in frigorifero per qualche minuto prima di darle la forma desiderata.
Disporre le alici in 4 piatti individuali e condirle con il centrifugato di alloro, l’aceto di vino bianco, la colatura di alici, l’origano secco e gli scalogni disidratati.